Vantaggi economici e ambientali

Benefici economici e di risparmio energetico

I potenziali vantaggi economici sono quelli ottenibili in termini di risparmio della spesa energetica (riduzione delle bollette energetiche per le commodities di energia elettrica e gas), intervenendo sulla riduzione dei consumi energetici grazie all’efficientamento delle strutture e degli impianti di un edificio, raggiungendo potenzialmente:

  • un risparmio del 30% – 50% agendo sull’isolamento termico dell’involucro dell’edificio
  • un risparmio del 10% – 20% ottenibile con la sostituzione di una vecchia caldaia con un impianto più efficiente
  • un ulteriore risparmio del 10% – 15% attraverso l’impiego di (lampadine, elettrodomestici e più in generale, di apparecchiature ad alta efficienza
  • un ulteriore risparmio del 10% – 15% implementando soluzioni di automazione (smart home/smart office/smart building).

In conclusione, agendo con più interventi di efficientamento energetico a livello del Sistema edificio-impianto-utente, sarebbe possibile raggiungere una riduzione dei consumi che supera il 70%, con il conseguente impatto positivo di riduzione delle bollette energetiche.

Benefici “non energetici”

Migliorare le performance energetiche di un edificio comporta dei vantaggi definiti più in generale, come “non energetici”, con ricadute indirette sugli occupanti/proprietari e su di una collettività più estesa, quali ad esempio:

  • il miglioramento della qualità indoor degli spazi abitati, legato alla diminuzione del fenomeno della condensa grazie soprattutto, ad un migliore isolamento dei muri esterni dell’edificio. Infatti, il fenomeno della condensa si può verificare sui muri a causa del cattivo isolamento termico delle pareti, il che favorisce lo svilupparsi di muffe. Nell’aria è sempre presente un certo quantitativo di vapore: maggiore è la temperatura dell’aria, maggiore il quantitativo di vapore massimo che può contenere un dato volume, che una volta superato può determinare la condensazione delle prime goccioline d’acqua (punto di rugiada). Se l’aria interna è ricca di umidità (es. in presenza di una pentola d’acqua che bolle o dopo un bagno caldo) si potrebbe verificare la formazione della condensa del vapore in eccesso in corrispondenza dei muri freddi
  • miglioramento del comfort abitativo attraverso un migliore isolamento dell’involucro edilizio, assicurando una temperatura più uniforme in tutte le parti dell’edificio
  • miglioramento del livello di sicurezza dell’edificio, attraverso la sostituzione degli infissi esterni, che da una parte migliorano l’efficienza energetica dell’edificio mostrando una migliore tenuta e dall’altra, comportano un aumento della sicurezza degli occupanti rispetto alle infrazioni in appartamento (i nuovi infissi sono dotati solitamente, di sistemi di chiusura più performanti)
  • riduzione dei livelli di rischio incidente e dei costi di manutenzione, grazie alla sostituzione delle vecchie caldaie con caldaie nuove e più efficienti
  • miglioramento dell’estetica dell’edificio e aumento del valore di mercato dell’immobile, grazie al rifacimento della facciata ammalorata, prendendo in considerazione anche gli aspetti di isolamento termico, oltre alle minori spese per la gestione dell’edificio in termini di costi di esercizio che di manutenzione programmata e straordinaria
  • ricadute positive in termini economici e occupazionali sulle filiere produttive nazionali, grazie all’adozione di tecnologie efficienti e all’aumento di domanda sul mercato dei prodotti e servizi per l’efficienza energetica, con positive ricadute sul sistema economico e sull’occupazione
  • aumento della sicurezza del sistema energetico nazionale grazie alla diminuzione della domanda di energia degli edifici. Infatti la diminuzione dei consumi energetici degli edifici, contribuirà da una parte ad aumentare la sicurezza del sistema energetico nazionale e dall’altra, a ridurre lo squilibrio della bilancia commerciale legata alle importazioni di prodotti energetici (ricordiamo che l’Italia importa dall’estero quasi i 3/4 dell’energia che consuma).

A tal proposito è interessante osservare che dall’analisi dei dati sulle principali grandezze del settore elettrico nazionale elaborati e pubblicati da TERNA (in qualità di Gestore della Rete di trasporto nazionale dell’energia elettrica) riferiti all’anno 2020 quando vi era piena crisi emergenziale COVID, la domanda di energia elettrica nazionale (in termini assoluti, pari a 301,2TWh) ha registrato una flessione del 5,8% rispetto all’anno precedente. In particolare, la domanda è stata soddisfatta per l’89,3% da produzione nazionale destinata al consumo e per la quota restante dalle importazioni nette, risultate comunque in diminuzione del 9,5% rispetto al 2019.

Benefici Ambientali

Characters of people holding green energy icons

In considerazione del fatto che in Italia circa il 40% del consumo energetico complessivo è legato al fabbisogno energetico degli edifici, dei quali tre su quattro non sono efficienti, poter riuscire a diminuire i consumi energetici negli edifici stessi significherebbe ridurre di una certa frazione, la domanda di energia. In tal modo si ottiene una proporzionale riduzione delle emissioni derivanti dall’esercizio dei parchi di generazione/produzione tradizionali (centrali termoelettriche convenzionali) che contribuiscono all’alterazione degli equilibri climatici e al peggioramento della qualità dell’aria dei nostri centri urbani.

Infatti, per dimostrare l’importanza che riveste la produzione termoelettrica nella copertura del fabbisogno, si prendono ancora una volta a riferimento i dati sulle principali grandezze del settore elettrico nazionale pubblicati da TERNA per l’anno 2020, che mostrano una produzione nazionale lorda pari a 280,5TWh e in calo del -4,5% rispetto al 2019, coperta per ben il 57,6% dalla produzione termoelettrica non rinnovabile, anche se questa è in calo del -8,2% rispetto al 2019. Spingendo ulteriormente l’analisi relativamente alla produzione termoelettrica si osserva che al 31 dicembre 2020, vi è stato un incremento di 1GW della potenza di generazione (con +0,9% rispetto al 2019) grazie proprio all’entrata in esercizio di nuovi impianti, compresi termoelettrici di piccola taglia, che ha compensato le grandi dismissioni e i depotenziamenti nel parco di generazione tradizionale.

Pertanto, rendere più efficienti gli edifici e risparmiare sui consumi conduce alla diminuzione delle emissioni in aria dei gas serra (in particolare CO2) e inquinanti (quali gli ossidi di zolfo e azoto, polveri sottili, VOC – sostanze organiche volatili), etc. che sono associate alla combustione delle fonti fossili, impiegate per la produzione dell’energia elettrica nelle grandi centrali di tipo convenzionale (Impianti termoelettrici, a vapore e turbogas). Per tale ragione, l’efficienza energetica è una delle principali leve della politica energetica dell’Unione Europea.

Efficienza e risparmio energeticoDiagnosi Energetica

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