Apertura del Mercato Servizi Dispacciamento

Che cos’è il Dispacciamento?

Non è economicamente conveniente e tecnicamente possibile immagazzinare enormi quantità di energia elettrica necessari al nostro fabbisogno nazionale, ed inoltre, attraversi i sistemi di stoccaggio attualmente esistenti non è possibile estrarre per un utilizzo immediato, l’intera energia accumulata. È quindi necessario un esercizio coordinato di tutti gli elementi del sistema (grandi centrali di produzione/unità di produzione, infrastruttura di trasporto dell’energia e i servizi ausiliari) per garantire la continuità e la sicurezza della fornitura di energia elettrica in ogni zona del Paese. Occorre pertanto, produrre, istante per istante, la quantità di energia elettrica richiesta dall‘insieme dei consumatori, e gestire la trasmissione dei flussi di potenza in modo sicuro e con continuità, in maniera tale che l’offerta e la domanda di energia siano sempre in equilibrio tra loro.

il dispacciamento rappresenta proprio la gestione dei flussi di potenza che transitano sulla rete di trasmissione nazionale, svolta da Terna a garanzia della stabilità della rete presso il Centro Nazionale di controllo, dove con 100 schermi di controllo e un wallscreen di 40 metri quadrati, tecnici specializzati supportati da un sistema di controllo altamente tecnologico, monitorano 293 linee, tra cui 9 interconnessioni con l’estero, 3 cavi sottomarini e 281 linee nazionali a 380 kV, per un totale di oltre 74.000 km di linee elettriche.

Gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione fissati all’interno della proposta del PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima) prevedono appunto, il completo phase out dal carbone entro il 2025 e la copertura entro il 2030 della metà dei consumi lordi di energia elettrica da parte delle fonti energetiche rinnovabili. Si sottolinea inoltre che gli impianti termoelettrici, per loro caratteristiche intrinseche costruttive e per i tempi di risposta particolarmente veloci, contribuiscono al mantenimento della stabilità della frequenza e della tensione. Tuttavia, proprio alla luce dello scenario di phase-out degli impianti termoelettrici a carbone, la disponibilità di risorse che continueranno a fornire servizi di questo tipo si ridurrà sensibilmente (riduzione della potenza termoelettrica media dispacciata nel corso dell’anno). Inoltre, anche l’aumento delle esigenze di flessibilità del sistema elettrico rende necessario approvvigionarsi di servizi di rete (in particolare, servizi di regolazione di frequenza e tensione) da tutte le risorse disponibili per garantire la gestione in sicurezza del sistema elettrico, aprendo il mercato dei servizi a nuove risorse.

Il Mercato per il Servizio di Dispacciamento (MSD)

Il Mercato per il Servizio di Dispacciamento (MSD) ospita principalmente transazioni attraverso le quali Terna S.p.A. (Gestore della rete di trasporto nazionale) si approvvigiona delle risorse necessarie alla gestione e al controllo del sistema elettrico nazionale, per:

  • la risoluzione delle congestioni:

risoluzione dei colli di bottiglia nella capacità di trasporto dei flussi di potenza elettrica che ha la rete, compatibilmente con la sicurezza del sistema elettrico nazionale

  • la creazione della riserva di energia:

funzionale alla compensazione della produzione intermittente delle fonti energetiche rinnovabili o per ovviare a errori di previsione sulla produzione delle fonti rinnovabili

  • il bilanciamento della rete in tempo reale:

equilibrio tra immissione e prelievo di flussi di potenza, sulla base della configurazione in tempo reale del sistema

Sul MSD, Terna agisce come controparte centrale e le offerte accettate vengono remunerate al prezzo presentato (pay-as-bid). In definitiva, il MSD è necessario per garantire la sicurezza operativa del sistema elettrico e la qualità del servizio di dispacciamento, proprio al fine di evitare derive non ammissibili dal livello di frequenza di rete nominale (50 Hz), per evitare distorsioni del livello nominale di tensione di rete e per assicurare il bilanciamento tra produzione e consumo.

Attualmente, l’abilitazione a MSD per l’offerta di servizi di rete è destinata ai soli grandi e medi impianti di produzione programmabili con potenza installata superiore a 10 MVA, ad oggi in numero di circa 250 unità di produzione. La riforma del sistema attualmente alla fase di sperimentazione, prevede di aprire il mercato dei servizi alle ulteriori risorse non abilitate/sistemi elencati qui di seguito, con un potenziale stimato in oltre 800k impianti di produzione e circa 40Mn di unità di consumo:

  • Demand Response

azioni spinte da sistemi tecnologici che consistono nel remunerare economicamente l’adeguamento dei consumi elettrici del cliente finale a fronte di specifiche condizioni e vincoli sulla domanda di energia imposti dal sistema elettrico (es. riduzione della domanda di energia dei clienti finali per rispondere ai picchi di offerta o di domanda in funzione del prezzo – peak shaving, load leveling – o lo spostamento dei consumi elettrici in un altro arco temporale – load shifting -)

  • Generazione Distribuita

Insieme degli impianti di generazione di energia elettrica di potenza nominale inferiore a 10 MVA.

  • Fonti di Energia Rinnovabile non abilitate al MSD
  • Storage

Accumulatori/Pacchi Batterie – Battery energy storage system, BESS -, veicoli elettrici, …

Nel 2015 l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ha avviato un procedimento finalizzato alla formazione di provvedimenti per la riforma del servizio di dispacciamento. In particolare, con la deliberazione 300/2017/R/eel, nelle more della redazione del nuovo Testo Integrato del Dispacciamento Elettrico (TIDE), l’Autorità ha previsto una prima apertura di MSD, tramite progetti pilota (individuati da Terna sulla base di criteri non discriminatori al fine di consentire la più ampia partecipazione possibile), per acquisire in tal modo elementi utili alla riforma stessa. Tale processo conduce fin da subito, all’ampliamento di nuove risorse per il dispacciamento allo scopo di garantire adeguatezza e sicurezza del sistema elettrico al minor costo per l’utente finale e a diversificare la tipologia delle risorse abilitabili al mercato dei servizi.

Le seguenti risorse sono quelle ammesse alla sperimentazione all’interno dei progetti pilota, con l’obiettivo di considerare la loro partecipazione stabile a MSD e di stabilire le modalità di una loro aggregazione e la relativa remunerazione:

  • unità di produzione (UP, gruppi di generazione di energia elettrica) non abilitate (rilevanti e non rilevanti) alla partecipazione a MSD, inclusi i sistemi di accumulo (già equiparati alle unità di produzione come previsto dalla regolazione vigente)
  • sistemi di accumulo in abbinamento a unità di produzione già abilitate alla partecipazione a MSD al fine di ottimizzare la fornitura di risorse per il dispacciamento
  • unità di consumo (UC, insieme di impianti per il consumo di energia elettrica connessi a una rete pubblica, con prelievi destinati ad un unico impiego) non rientranti nel contratto di dispacciamento di Acquirente Unico S.p.A., società pubblica che svolge l’attività di approvvigionamento dell’energia elettrica destinata al mercato di “maggior tutela”, il quale comprende i clienti finali che non hanno ancora scelto un fornitore di energia elettrica sul mercato libero.

All’interno di tali unità è possibile distinguere:

  • le unità di produzione rilevanti (UPR) con potenza complessiva dei gruppi di generazione associati uguale o superiore ai 10 MVA, soggette singolarmente ai requisiti di performance descritti all’interno del documento che descrive e disciplina le procedure che Terna deve seguire negli ambiti della trasmissione, sviluppo e sicurezza della rete di trasporto nazionale (Codice di rete – Terna)
  • le Unità di produzione non Rilevanti (UPNR), quali tutte le UP diverse dalle UPR, con valori di erogazione inferiori al valore minimo di soglia fissato per le UPR, soggette anch’esse (insieme alle unità di consumo) ai dettami del Codice di rete ma questa volta, su base aggregata:

Ai sensi della regolazione vigente, tali aggregati prendono il nome di Unità Virtuali Abilitate (di seguito: UVA).

UVAP / UVAC / UVAM

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