La possibilità di creare comunità attraverso la condivisione dell’energia è un nuovo modo per implementare la generazione distribuita nell’ottica di attuare i processi operativi per la transizione ecologica, con interessanti risvolti di aggregazione e sviluppo sociale.
La comunità di energia rinnovabile è un soggetto giuridico che:
- si basa sulla partecipazione aperta e volontaria, è autonomo ed è effettivamente controllato da azionisti o membri che sono situati nelle vicinanze degli impianti di produzione detenuti dalla comunità di energia rinnovabile;
- i cui azionisti o membri sono persone fisiche, piccole e medie imprese (PMI), enti territoriali o autorità locali, comprese le amministrazioni comunali, a condizione che, per le imprese private, la partecipazione alla comunità di energia rinnovabile non costituisca l’attività commerciale e/o industriale principale;
- i cui obiettivo principale è fornire benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità ai propri azionisti o membri o alle aree locali in cui opera, anziché profitti finanziari.
- Possibili membri: persone fisiche, piccole e medie imprese (PMI), enti territoriali o autorità locali, comprese le amministrazioni comunali, a condizione che, per le imprese private, la partecipazione alla comunità di energia rinnovabile non costituisca l’attività commerciale e/o industriale principale;
- Impianto: nuovi impianti (o sezioni di potenziamento di impianti preesistenti) entrati in esercizio a far data 1° Marzo 2020, alimentati da fonte rinnovabile di piccola taglia (fino a 200 kW di potenza, per impianto)
- Proprietari impianto: chiunque, dalla Comunità stessa ai membri, fino a altro soggetto produttore esterno alla comunità o ESCo ma a patto che anche questa non partecipi alla Comunità.
- Perimetro fisico: l’insieme dei punti di connessione su reti elettriche di bassa tensione (POD), nella titolarità dei membri, sottesi alla medesima cabina elettrica di trasformazione media/bassa tensione (cabina secondaria).